È stato lanciato con un evento online ma che ha avuto il suo fulcro centrale direttamente al New York Institute of Technology.
Un appuntamento internazionale per lanciare il libro, edito da Springer, “Resilient communities and the Peccioli Charter” i cui autori sono Maurizio Carta, urbanista, architetto e professore ordinario di urbanistica del dipartimento di architettura dell'Università di Palermo, Maria Rita Perbellini, rettrice del New York Institute of Technology e indicata tra le 5 donne più influenti negli Stati Uniti nel settore dell’educazione in architettura, e Jose Antonio Lara-Hernandez, ricercatore e docente di urban design e architettura all'Università di Porto.
«Il libro esplora la resilienza urbana attraverso una ricerca accademica significativa, originale e rigorosa, utilizzando le esperienze di urbanisti, architetti e decision-maker per creare una carta sulle comunità resilienti – hanno spiegato nell'evento organizzato il 6 aprile scorso i tre autori -. La seconda parte del libro presenta mini-saggi che prendono in considerazione i punti strategici della carta e consentono ai lettori meno assidui di accedere e comprendere le informazioni sulla resilienza urbana. Il libro esplora anche la resilienza urbana attraverso il lavoro e la comprensione di urbanisti, educatori e coloro che sono coinvolti nella comunicazione. Fornendo numerose illustrazioni ed esempi, le Comunità resilienti e la Carta di Peccioli saranno di interesse per ricercatori, architetti, urbanisti e progettisti».
Un percorso avviato nel 2019 dal Comune di Peccioli e che ora è più attuale che mai. «Mi fa piacere che si continui a parlare di comunità resilienti, ad affrontare questo tema così importante – ha spiegato in un video, nel corso dell'evento newyorkese, il sindaco Renzo Macelloni -. Dopo l'esperienza che abbiamo fatto alla Biennale di Venezia, dove c'era un forte messaggio sulle comunità resilienti e noi abbiamo avuto il piacere di esserci a portare la nostra esperienza, oggi, più di quando siamo partiti nel 2019 con i primi incontri per mettere a punto la Carta Peccioli, credo ci sia bisogno di affrontare questi temi. Abbiamo capito quanto la resilienza possa passare da essere strumento intellettuale a esigenza fondamentale. Quasi un'esigenza esistenziale. Siamo oggi a discutere di questa dimensione passando attraverso due grandi crisi: una è quella del Covid, che ancora non abbiamo superato. Anche se sembriamo aver messo a punto gli strumenti per affrontarla. La seconda è la guerra in corso in Ucraina che ci pone temi serissimi sui nuovi equilibri che si verranno a creare nei prossimi mesi».
Il concetto di resilienza, dunque, ha un'importanza ancora superiore. Partendo dalla Carta Peccioli, la resilienza è diventato da strumento che la comunità può coltivare al proprio interno a elemento più allargato e universale. «Spero che presto si possano mettere in pratica quegli incontri internazionali che avevamo in programma prima della pandemia – ha concluso il sindaco -. Vogliamo mantenere gli impegni presi, ma oggi più che mai è urgente farsi carico di questo sistema di ragionamento. Le comunità oggi sono più disorientate, per questo è indispensabile aggiornare la Carta Peccioli partendo da capire come le comunità possano affrontare e superare queste crisi».