Nel centro storico di Peccioli i visitatori possono usufruire di un intero polo museale gestito dalla Fondazione Peccioli Per.
Per maggiori informazioni: info@fondarte.peccioli.net
Dal mese di Luglio di quest'anno Il polo museale è stato completamente ristrutturato e le aree espositive sono diventate tre : il Museo di Palazzo Pretorio, il Museo di Arte Sacra e il Museo Archeologico.
I musei del polo museale della Fondazione PeccioliPer sono ora tre. Clicca sul nome di ciascun museo per vederne la scheda.
MUSEO DI PALAZZO PRETORIO (al cui interno sono dislocate tre collezioni:- Collezione di icone russe "F. Bigazzi",
Collezione di icone Belvedere S.p.A., Collezione Incisioni e Litografie - Donazione Vito Merlini)
Piazza del Popolo, 5
56037 Peccioli (PI)
Tel. 0587 672158
Tel. 0587 672877
MUSEO ARCHEOLOGICO
Via del Carmine, 33
56037 Peccioli (PI)
Tel. 0587 672877
MUSEO D'ARTE SACRA
Piazza Fra’ Domenico da Peccioli, presso la Pieve di San Verano
56037 Peccioli
Tel. 0587 672877
MUSEO DI PALAZZO PRETORIO
Fin dagli anni Novanta Peccioli ha creduto nella possibilità di un dialogo tra l’impianto medievale del territorio e l’arte contemporanea, attraverso un’operazione di introduzione nel tessuto urbano di interventi site specific, come le installazioni “Fonte” e “Chiacchiere” di Vittorio Corsini, oppure “Colonna che scende” di Hidetoshi Nagasawa, fino ad arrivare ad “Acropoli” di Vittorio Messina e “Ospiti” di Fortuyn/O’Brien, solo per citarne alcune.
Da oltre venti anni l’arte contemporanea si fonde con lo spazio urbano raccontando un luogo e i suoi abitanti, instaurando un dialogo tra presente, passato e antichi linguaggi iconografici che viene rinnovato con il New Opening del Museo di Palazzo Pretorio.
L’antico Palazzo ha ospitato il Museo delle Icone Russe “F. Bigazzi”, che, inaugurato nel 2000, è divenuto negli anni luogo di conservazione ed esposizione di due collezioni di Icone, per un totale di circa 200 opere esposte: la raccolta Bigazzi e quella Belvedere, che vengono periodicamente ampliate attraverso mirati e attenti acquisti di opere selezionate.
Il Museo è arricchito dalla Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini, una raccolta di opere che spaziano dall’informale al figurativo, alla Metafisica; 279 fogli tra incisioni, litografie, xilografie e serigrafie raccolte da Vito Merlini, medico condotto di Peccioli, che nel 2006 le donò al Comune.
L’antico Palazzo, risalente all'epoca medievale e rimaneggiato tra il XVIII e il XIX secolo, simbolo della centralità del potere politico nel corso dei secoli, diventa in questo modo fulcro dell’attività espositiva e museale di Peccioli mettendo a confronto e in dialogo l’arte contemporanea, e un’arte di luoghi apparentemente lontani.
Collezione icone russe “F. Bigazzi”
La Collezione Bigazzi, che permise l’apertura del Museo delle Icone Russe, si caratterizza per la presenza di icone prevalentemente russe risalenti ai secc. XVIII-inizi XX, tipiche di una venerazione domestica e dipinte sia a tempera, secondo la tecnica tradizionale, che a olio, secondo una metodologia “accademica”.
In una terra dalle grandi risorse artistiche e da un forte radicamento della religiosità popolare il Museo delle Icone Russe “F. Bigazzi” nacque in seguito all’incontro tra il Comune di Peccioli e Francesco Bigazzi, collezionista, per molti anni giornalista e corrispondente da Mosca, addetto Cultura e Stampa presso il Consolato Generale d’Italia a San Pietroburgo e attualmente Presidente dell’Associazione Amici del Museo Ermitage Italia.
Collezione icone Belvedere S.p.A.
La Collezione Belvedere, unica nel suo genere, presenta icone lignee dalla singolare e inconsueta peculiarità: risalenti ai secc. XVIII-XX e provenienti dal tutto il mondo ortodosso (Russia, Armenia, Balcani, Costantinopoli, Estonia, Gerusalemme, Grecia, Isole Ionie, Lettonia, Monte Athos, Romania, Transilvania e Ucraina) sono datate, firmate o con dedica. Un’intera sezione espositiva è inoltre dedicata a croci, icone e polittici di bronzo, per la maggior parte tipici della produzione dei Vecchi Credenti, tra cui spicca un rarissimo esemplare di croce battesimale risalente al XV secolo.
Belvedere S.p.A., società che crede nella valorizzazione e promozione del territorio, realizzando progetti che coniugano i risultati aziendali agli investimenti in cultura, si è fatta interprete dei cambiamenti storico-culturali in atto, contribuendo ad arricchire le collezioni di un museo di icone che in una società multietnica è diventato luogo d’incontro e d’integrazione tra le culture dell’Europa Orientale e Occidentale.
Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini
La Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini nasce nel 2006 grazie al filantropico gesto di Vito Merlini e per volontà dell’Amministrazione Comunale e di Belvedere S.p.A. nella convinzione che proprio nel significato etimologico della parola “grafia” intesa come “segno, disegno, incisione” risiede la poetica dell’Opera d’Arte che si concretizza nell’immediatezza del gesto grafico, che non permette esitazioni, pentimenti e che manterrà sempre il carattere di semplicità e freschezza.
La raccolta è composta da 279 fogli tra incisioni, litografie, xilografie e serigrafie: una collezione di opere che presentano in modo completo e sintetizzano il panorama artistico italiano del XX secolo.
Molti gli incisori puri le cui opere fanno parte della donazione (Viviani, Piacesi, Bartolini, Zancanaro, Gulino, Mongatti, Greco, Morena, Parigi, ecc.), oltre ai pittori e scultori che si sono dedicati alla pratica delle tecniche incisorie e litografiche con straordinari risultati: Baj, Breddo, Carrà, Guerricchio, Guttuso, Possenti, Morlotti, Maffi, Manzù ecc. Molti altri i nomi di spicco: Carla Accardi, Annigoni, Cantatore, Dorazio, Fattori, Goya, Marino Marini, Mirò, De Chirico, Dalì, Saetti, Sassu, Scialoja, Soffici, Vangi, Vittorini.
Vito Merlini, ex medico condotto di Peccioli, è stato una figura dalla personalità poliedrica che ha permeato molti aspetti della vita comunitaria, attore, presidente della Società Filarmonica e dell’Unione Ciclistica Pecciolese, presidente della Società Sportiva di Calcio.
Orari di apertura
Invernale (01/11 – 31/03):
mercoledì 15.00 – 19.00
sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00, 15.00 – 19.00
Estivo (01/04 – 31/10):
mercoledì 16.00 – 20.00
sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00, 16.00 – 20.00
Chiuso nei giorni di Capodanno, Primo Maggio, Ferragosto, Natale e durante i pomeriggi delle vigilie di Capodanno e Natale, se coincidenti con giorni d’apertura.
Biglietto d’ingresso
€ 5,50 biglietto intero
€ 3,50 biglietto ridotto (studenti, possessori di Carta Giovani, over 65, gruppi di almeno 10 persone)
€ 4,00 biglietto ridotto per i possessori di Carta ACI
Ingresso gratuito:
- Ragazzi al di sotto dei 16 anni, se accompagnati
- Possessori di Carta Touring (Touring Club Italiano), con i quali ha diritto all’accesso gratuito anche un accompagnatore
- Soci ICOM
- Possessori della Card “Amici del Polo Museale di Peccioli”
Le scuole e i gruppi possono richiedere alla Segreteria Organizzativa (fax 0587 670831) visite guidate al di fuori degli orari di apertura.
Museo di Palazzo Pretorio
Piazza del Popolo, 5
56037 Peccioli (PI)
info@fondarte.peccioli.net
MUSEO ARCHEOLOGICO
Il Museo Archeologico è stato aperto nel 2004, in quanto era necessario dare una collocazione ai numerosi reperti rinvenuti nel sito archeologico etrusco di Ortaglia, a pochi chilometri da Peccioli. Gli scavi erano stati gestiti dal Comune di Peccioli in collaborazione con l’Università di Ferrara, e sotto la direzione di Stefano Bruni.
Da un pozzo profondo 10 metri e largo 4 erano venuti alla luce oggetti votivi e parti di una costruzione che, per dimensioni e tipo di decorazione, facevano pensare a qualcosa di simile a un tempio o quantomeno a un santuario.
I reperti si presentavano in frammenti, perché la struttura di cui facevano parte aveva collassato, probabilmente nel IV sec. a.C., in seguito ad un incendio. La parte alta del pozzo, a causa di un’erosione, era poi franata verso nord-ovest, facendo cadere i reperti da un’altezza di circa cinque metri.
Molti oggetti votivi, come i pesi del telaio e i rocchetti per il filo, tipici del lavoro femminile, avevano fatto pensare che il santuario fosse dedicato ad una divinità femminile.
Punta di diamante della collezione una kylix attica a figure rosse, sicuramente attribuibile al celebre pittore greco Makron, operante ad Atene intorno al 490 – 480 a.C.
Dal 2007 il Museo Archeologico si trova nella nuova, suggestiva sede, in Piazza del Carmine 33, all’interno di un sistema di cunicoli ancora di recente usato come cantina, ma che in epoca antica conteneva con ogni probabilità tombe ipogee.
Nella nuova sede ai reperti esposti ne sono stati aggiunti altri: il corredo funerario proveniente dalla tomba etrusca di Legoli (scavo del 1930), un grande loutérion (bacino per le abluzioni), nonché una serie di materiali relativi a culti notturni, legati ad una divinità simile alla greca Dèmetra. Tra questi si può ammirare un kèrnos (vaso cilindrico) con quattro coppette per le offerte votive alla divinità.
Nel nuovo allestimento hanno trovato spazio anche alcuni reperti datati VI sec. d.C., provenienti da uno scavo a cura del Gruppo Archeologico Tectiana in località Colle Mustarola (presso Ghizzano).
Nella sala del tempio un grande plastico riproduce il tempio tuscanico, ricostruito secondo le regole di Vitruvio (teorico dell’architettura di età augustea).
Notevole importanza è stata data nella nuova esposizione alla multimedialità. Si è pensato che le più recenti acquisizioni in questo campo potessero venire incontro alle esigenze e al modo di apprendere soprattutto degli studenti e delle giovani generazioni. Il plastico del tempio è stato così corredato da supporti multimediali che permettono, tramite touch screen, di “interrogarlo” e di gustare filmati tridimensionali tramite appositi occhiali.
Inoltre, nella sala multimediale è stato allestito uno schermo con proiettore grazie ai quali si posso vedere filmati relativi alla storia dell’incendio del tempio di Ortaglia.
I reperti rinvenuti, appartenenti al territorio a nord di Volterra, hanno permesso di gettare nuova luce ed elaborare nuove possibilità interpretative sulla storia degli etruschi di Volterra, dei quali quello tardo-arcaico resta ancor oggi un periodo assai oscuro.
Orari di apertura
Invernale (01/11 – 31/03): mercoledì (solo pomeriggio), sabato, domenica e festivi ore 10.00 – 13.00, 15.00 – 19.00.
Estivo (01/04 – 31/10): mercoledì (solo pomeriggio), sabato, domenica e festivi ore 10.00 – 13.00, 16.00 – 20.00.
Chiuso nei giorni di Capodanno, Primo Maggio, Ferragosto, Natale, e durante i pomeriggi delle vigilie di Capodanno e Natale, se coincidenti con giorni d’apertura.
Ingresso gratuito
Le scuole e i gruppi che ne facciano richiesta alla Segreteria Organizzativa della Fondazione (fax 0587 670831) possono usufruire di visite guidate anche al di fuori degli orari d’apertura.
Museo Archeologico
Via del Carmine, 33
56037 Peccioli (PI)
Tel. 0587 672877
info@fondarte.peccioli.net
MUSEO DI ARTE SACRA
Il Museo di Arte Sacra di Peccioli è stato inaugurato il 25 ottobre 2009 per volere dell’Amministrazione Comunale, della Parrocchia di San Verano e con la collaborazione della Soprintendenza B.A.P.S.A.E. e della Fondazione Peccioliper.
Il Museo è ospitato nella pieve romanica di San Verano all’interno della Cappella dell’Assunta, costruita a partire dal 1580 per ospitare l’omonima Compagnia. L’edificio è stato sottoposto dal 2006 a una importante campagna di restauro che, attraverso interventi al soffitto, alle porte e al coro lignei, nonché alla pavimentazione, ha reso la Cappella sede naturale per la conservazione delle opere che provengono dalle chiese pecciolesi.
All’interno del Museo si possono infatti ammirare, dopo un lungo periodo in cui non erano state visibili al pubblico, sia la Madonna col Bambino risalente alla prima metà del XII secolo attribuita ad Enrico di Tedice detta “Delle Grazie” per la particolare devozione di cui ha da sempre goduto nel territorio, sia il dossale con San Nicola e storie della sua vita del III quarto del XIII secolo attribuito a Michele di Baldovino. Quest’ultima tavola, donata nel 1881 da Giuseppe Toscanelli, presenta sul retro un’iscrizione nella quale il Santo viene indicato come “San Verano abate, patrono di Peccioli”. Questo equivoco che si è protratto fino ai giorni nostri è nato dalla forte somiglianza con un altro dossale raffigurante San Verano e storie della vita oggi conservato presso il Museo di Brera a Milano e che in origine, con ogni probabilità, era conservato presso la pieve di Peccioli dalla quale fu trafugato nel corso del XIX secolo.
All’interno del Museo sono inoltre conservati un crocifisso ligneo databile al IV decennio del XIV secolo messo in relazione con la scultura senese dipendente da Giovanni Pisano; una Sacra Conversazione di Neri di Bicci del 1463; un’Assunzione con Angeli e Santi di Giovanni Bilivert datata 1628. Particolare menzione merita la tela raffigurante San Pietro attribuita a Giovan Battista Piazzetta donata al museo in occasione dell’inaugurazione dalla signora Rosanna Merlini secondo la volontà del marito.
Numerose le opere di oreficeria sacra tra cui ricordiamo il calice della metà del XV secolo attribuito ad una bottega orafa senese vicina a Sano di Pietro.
Orari di apertura
sabato 10.00 – 13.00
domenica 15.00 – 18.00
Chiuso nei giorni di Capodanno, Primo Maggio, Ferragosto, Natale, e i pomeriggi delle vigilie di Capodanno e Natale, se coincidenti con giorni d’apertura.
Ingresso gratuito
Le scuole e i gruppi che ne facciano richiesta alla Segreteria Organizzativa (fax 0587 670831) possono usufruire di visite guidate anche al di fuori degli orari d’apertura.
Museo di Arte Sacra
Piazza Fra’ Domenico da Peccioli, presso la Pieve di San Verano
56037 Peccioli
Tel. 0587 672877
info@fondarte.peccioli.net